sabato 23 novembre 2013

mercoledì 6 novembre 2013

Lo scavalcamento a sinistra



Chiedo scusa a Muñoz ,ma per disegnare questa vignetta ho avuto bisogno del volto serio di Alack Sinner ...e lo ho ricopiato...


domenica 22 settembre 2013

Il cane cicogno

La ciCogna èE partita per la terra delle Galaverne perché la nonna si è beccata il raffredore.
Il sostituto è cicogno, CRONOPIO IN pensionE
E Bravo e buono,ma quando trinca non ne fai piUù i soldi
In magazzino insieme a tanti bambini,Carica anche vecchi stivali,bambole ,cavoli ceralacca e carote che distribuiSCE ai poveri contadini delle campaGNE fossanesi e toscane.
I poveri cOntaDini dovraNno aspetTare ancora un poò+****’ ,ma in compenso la scarica POSTERIORE di barberazzo al metanolo avrà un ottima azione fertilizzante .
E l’odorE che sentite a Rio GhidonE est (uscita Marene) (CN)




sabato 21 settembre 2013





NONNI



Ho ricopiato sul mio quaderno questa tavola di David.Beauchard tratta da:"Il grande male" perchè credo che il disegno abbia la
capacità di farti ritornare alle tue radici.

In questo bel romanzo disegnato,il titolo originale è: L'Ascension du Haut mal , pubblicato in Italia grazie a Igort e Coconino Press .Il grande David racconta la storia della propria famiglia
e il demone dell'epilessia toccato al fratello.
Tre generazioni attraversano la storia della Francia,la guerra,il misticismo,l'età adulta.
Tutto descritto in maniera sublime dai disegni di questo grande autore sognatore.
In questo disegno, il nonno di David.B ,contadino appassionato di poesia ed umile costruttore di zoccoletti olandesi,sogna la sua futura sposa
(o forse ,la sua musa ispiratrice)

A me questo disegno fa venire in mente il mio nonno paterno,non di certo appassionato di poesia ,ma contadino,bovaro e mezzadro ed infine
piccolo proprietario ed allevatore .Combattente nella guerra del 15-18.
Pare che da giovane stesse per partire a seguito di un circo,per seguire la sua passione di allevatore ..
ma poi il progetto sfumò. Resto’ nel luogo nativo, e fece famiglia .Anche questo mi ricorda il sogno di un uomo di campagna.
La casa in lontananza sembra un po’ la casa di allora, come la vedevo io dall'argine sul Po nelle notti d'estate...(primi anni 80)
(la chiamavano Batara) ..Tutte le case avevano un nome ..






lunedì 2 settembre 2013

Carmagnola- 30-8-2013 Sagra del peperone.




Per Marcuzzo..Sono stato Carmagnola al Lome a vedere la mostra su Marco Corona,(autore di fumetti visionari e tosti,che amo e ho divorato)..ma sono arrivato tardi e gli autori non c'erano già più.
Tuttavia ho visto dei bellissimi lavori .Poi girovagando tra la folla in estasi peperonica ho fatto questo scarabocchio.. 
Forse ho capito da dove vengono alcune ambientazioni dell'Ombra di Walt.

venerdì 2 agosto 2013

UNA DISCESA NEL MAELSTROM. BY C BELLATO




UNA DISCESA NEL MAELSTROM



CLAUDIO BELLATO SKETCHBOOK







Dal troppo mangiare,il cane ed il padrone ,dovranno trovare una nuova magione.
Ospedale di Ceva (CN) 23.5.2013







Ascoltando soft machine vol.1 e 2 .Buona medicina 







FOCA MOLESKINA







impermanenza#1 CLAUDIO BELLATO SKETCHBOOK  ...KILLOFFER INSPIRATION.





IO SONO L'UOMO DEI RICORDI





SCOPIAZZAMENTO  DALLA COPERTINA DI QUEL BELLISSIMO LIBRO DI IGORT  (PAGINE NOMADI)  ...CHE IGORT(IGOR TUVERI) MI PERDONI.




Il mio passato è un carico di pesce marcio che talvolta riaffiora




La rivoluzione in cui speri non ci sarà, perché il capitalismo ha mutato a propria immagine chi potrebbe volerla /P.P.Pasolini 1975/





"Quando il morto piange,è segno che è in via di guarigione" disse solennemente il Corvo.

"Mi duole di contraddire il mio illustre amico e collega,-soggiunse la Civetta,-ma per me quando il morto piange ,è segno che gli dispiace a morire".

COLLODI, Le avventure di Pinocchio















mercoledì 3 luglio 2013

ALBERTO GRIFI OVVERO: PRIMA CAMBIARE LA VITA, POI IL CINEMA Di Claudio Bellato

ALBERTO GRIFI

ovvero:

 Prima cambiare la vita, poi il cinema

Di Claudio Bellato(work in progress)




Alberto Grifi ,inchiostro su carta .Claudio Bellato.



 Ho amato ed amo molto il cinema di  Alberto Grifi. Sin dalla prima volta  che vidi Anna programmata su fuori orario.
Alberto che distrusse e sbeffeggiò la macchina cinematografica( La verifica incerta- 1964) tagliando e rimontando 47 films commerciali destinati al macero,mostrando centinaia di scene tutte uguali
( non è forse la vita ripetitiva? Contrariamente al cinema per le masse che ne è la sua rappresentazione mistificata.)
Combinando le immagini in maniera tale da farci credere che uno di questi bellocci avesse cambiato sesso. Perché uno dei suoi amici e maestri ( Aldo Braibanti) aveva  già predetto che scavando intorno al concetto di identità,potremo sorprenderci nel non trovare nulla.
Alberto che ci mostrò Anna (1975).
Grifi ricorda che quando il film venne proiettato a Venezia,uno dei protagonisti del film ,presente in sala,cominciò ad agitarsi un po’ ubriaco.
Qualcuno tra il pubblico chiamò l’ambulanza  che se  lo portò via. A.G:« La gente che va a vedere un film e poi fa chiamare l’ambulanza perché il protagonista reale disturba la proiezione è la stessa gente che va al cinema  a vedere gli alienati,per non rendersi conto di essere alienata e schiava della città»  Che cosa era accaduto? Il pubblico che accetta di vedere ed ascoltare l ‘immagine e la voce di un uomo proiettata su di un grande schermo mentre grida e si agita, è lo stesso pubblico borghese che chiama la celere quando quella stessa persona che vedi sul grande schermo è li vicino a te.
Che differenza c’è tra lo schermo e la vita reale?
L’anestesia del cinema? L’importanza di un arte che potrebbe insegnare ancora qualcosa a qualcuno,se la sedazione e le ideologie dominanti non fossero penetrate così a fondo.
La verifica incerta anticipa di trent’anni Blob di Ghezzi e Giusti
A.G:«Quando mi hanno chiesto che rapporto c’era tra Blob e la verifica incerta…Certamente c’è un rapporto di eredità…Quando si è trattato di far entrare lo spirito dell’avanguardia,mi sono sentito come un toro macellato il cui sperma congelato fosse andato in quell’utero elettronico che è la Rai e mi sono chiesto come mai non ci fosse stato rigetto.
Ma più cercavo di capire questo e più mi sembrava di capire non tanto l’eccezione del non rigetto ,ma la normalità della televisione»

Ad un certo punto Grifi decide di “abolire” il montaggio ,strumento certamente utile a fini narrativi,ma dietro al quale si nasconde la censura .
Nascono documentari come Lia filmato al convegno sull’antipsichiatria, i grandi festival come Parco Lambro ,gli scioperi ,le manifestazioni delle femministe,tutto filmato senza censure , botte e bestemmie incluse ,sempre con la telecamera pronta a cogliere il momento anche i silenzi e le parti apparentemente più inutili, perché la vita (come diceva Alberto) è un piano sequenza.
Nascono lavori come Anna. Grifi e Sarchielli accolgono Anna,giovane emarginata ed incinta .
Ad un certo punto Vincenzo l’elettricista si innamora di Anna e se la porta via. L’amore non era previsto,ma la telecamera di Grifi continua a girare,perché questa è la vita vera. La sceneggiatura va buttata nel cesso .
Il film deve continuare ,ma potrebbe continuare all’infinito ,per la prima volta avviene una rottura,il cinema ha filmato la vita vera. Ma non si finisce con il pugno chiuso,non ci sarà la vittoria rivoluzionaria,perché questa gente è rimasta schiacciata,ed ha cercato tuttavia un modo di vivere dal modello  di vita lavora ,produci,consuma,crepa.
Vincenzo nella vita vera  finirà assassinato da Claudio Volontè fratello del più noto Gian Maria.
A.G:«Oggi sappiamo che Vincenzo è morto. Assassinato da Claudio Volontè ,fratello del più noto Gian Maria. Vincenzo Mazza,27 anni elettricista…Vincenzo che veniva dalla Pirelli,dalla Bicocca di Milano,che era emigrato dalle Calabrie,che era stato licenziato durante gli scioperi selvaggi,quindi poi era sceso giù verso sud ed aveva scoperto una vita più bella e vivibile di quella che era la fabbrica”
L’abolizione dei codici filmici,i tempi (che nel cinema commerciale riducono venti anni in venti minuti )
Il montaggio dietro al quale si nasconde la censura, i collettivi video  ,al posto dei casting,dove gli attori stanno insieme non condividendo nulla,tranne le ragioni salariali che si attendono dal produttore,esattamente come gli operai spesso stanno insieme senza condividere nulla,senza conoscerci ,solo perché attendono lo stipendio dei padroni.
Tutto questo viene sostituito da una serie di persone che hanno obbiettivi comuni, e si stimano reciprocamente lavorando alla realizzazione del film.
Il rifiuto della logiche di mercato(Grifi non venne mai distribuito, anche se  i suoi films si trovano negli archivi rai ed ora grazie ad internet sono disponibili a tutti.
Grifi girò l’Italia per portare i suoi lavori che documentavano a quelli del sud quello che succedeva al nord(gli scioperi,le manifestazioni delle femministe,le carceri,i manicomi, i festival pop)quello che qualcuno definì :la controinformazione .
A.G:« Oggi si fanno dei film dove tutti volano, ma sono appesi a dei fili che vengono cancellati ad uno ad uno con photoshop,ma sta di fatto che noi non sappiamo volare.
Tuttavia è nel desiderio di tutti. E allora pensavo …Se questi desideri venissero fuori nella loro forma più brutale,ma senza trucchi né inganni , si potrebbe avere una fotocopia della vita sciatta,a bassa risoluzione,magari in bianco e nero.
Si potrebbero avere degli ideali piano sequenza di 30 anni, e grazie alle memorie per computer sempre più potenti, ci si arriverà . E allora pensavo , che cosa può insegnare un esperienza del genere?
Sicuramente che non esiste un finale dove vincono i buoni.
Ma ci mostrerebbe in fondo quanto siamo stronzi,incapaci di vivere.
Un giorno prima o poi ci accorgiamo,quanto predichiamo bene razzolando male. Ma soprattutto , un esperienza del genere ci mostrerebbe,quanto ciascuno di noi configura un  esistenza che è l’esatta fotografia di tutto ciò che non sa fare»
Nel 1966(un salto all’indietro in barba ad Aloysius Lysius)Grifi realizza Transfert con camera verso virulenzia ,applicando alla telecamera lenti deformanti e prismi,ricostruendo una storia biografica dell’occhio. Chi stabilisce la veridicità della visione? Il mondo visto dal pesce o dall’insetto è un mondo meno attendibile rispetto a quello che percepisce il nostro occhio . Grifi sostiene che ogni forma evoluta di organo non è necessariamente la migliore. Le visioni causate dagli allucinogeni sono comunque un mondo possibile.

E ancora , le avventure di Giordano Falzoni ,con Giordano, l’amico di sempre,che mostrava i suoi giochi di specchi e la sua dream machine( un giradischi con una lampadina centrale ,attorno alla quale ruotavano delle figure colorate) ad una giovane,rivelando la funzione maieutica dell’artista ,che insegna come l’arte non sia un segreto da iniziati,ma bensì qualcosa che può esser fatto e fruito da tutti,migliorando la qualità della vita. Alberto rese omaggio all’ amico Giordano ormai malato con alcuni filmati ora visibili in rete.
Giordano fu pittore e scultore,fece parte del gruppo 63 e fu il primo traduttore italiano di Andrè Breton.

La lotta contro gli abusi nelle carceri (Michele e la ricerca della felicità) documentario commissionato dalla rai e poi censurato ,storia di un tossicodipendente all’interno di un carcere,raccontata da Alberto che aveva patito il carcere duro per una sciocchezza.

Auschwitz ,che mescolava le immagini di Alberto ,con le rovine e la morte nel campo. Le immagini di Monica Vitti(bellissima), sovrapposte all’audio di una lettera dal carcere di Mamone in Sardegna,mentre il detenuto racconta le botte ,gli sputi,gli insulti ,la censura delle lettere ,le sue  parole vengono contrastate dalle immagini di  Antonioni e la rappresentazione dei finti problemi della noia borghese . Mentre gli emarginati muoiono nelle carceri italiane, i borghesi si baloccano con la loro incomunicabilità .

Che cosa racconterebbe oggi Alberto nell’Italia di Cucchi,Aldrovandi ,Uva , in quell’Italia dove ancora si muore nelle  carceri e nei letti di contenzione, dove tutto viene occultato da una parte marcia di questa società rappresentata da certi medici, tutori dell’ordine, non di meno da certi nostri governanti.. ricordate le parole del ministro Giovanardi a proposito del povero Stefano Cucchi«..in fondo stiamo parlando di un tossicodipendente anoressico»
Certamente sarebbe utile rileggere la funzione sociale del cinema di Alberto …Ricordare le sue parole,quando descriveva la vita come un lungo piano sequenza dove nulla va censurato ,perché solo così si potrebbe avere un cinema in grado di mostrare  quanto siamo stronzi e fondamentalmente incapaci di vivere senza violare,sfruttare,ammazzare.

Parole di Alberto Grifi :

C’è una piccola verità che sta sotto gli occhi di tutti ,diceva Braibanti,ma che nessuno vede ,ed è la semplice constatazione che ciascuno di noi , è una piccola cellula di quell’organismo assai più grande che  è il pianeta che abitiamo.

…La mia idea etica del cinema lasciata da Zavattini che usava lo stesso slogan: “E inutile che cercate di fare la vita bella al cinema.. La vita è brutta!” Pero se cerchi di cambiarla e poi cerchi di filmarla nel momento in cui cambia ,e questa diventa una vita più bella,più nuova ,socialmente più viva e significativa ,che non è più quella passività che ti dà il lavoro salariale ..per esempio il teatro dell’esperienza diretta rovesciava il solito concetto di spettacolo,il pubblico stesso era invitato a creare.

I lavoratori oggi sono gli spettatori,che pensano di guardare la televisione e divertirsi,che in realtà lavorano e non lo sanno , perchè tu più tieni acceso il televisore ( e c’è un sistema auditel che sarà sempre più perfezionato)e non va dimenticato che il digitale terrestre permetterà di fare dei controlli sempre più sottili. Perché cosi si potranno tariffare gli spazi pubblicitari in base all’ indice d’ascolto . E non dimentichiamo che un broadcast televisivo non deve produrre spettacolo ,ma spettatori., che sono quelli che vengono venduti alle aziende pubblicitarie. Quelle enormi spese della pubblicità vengono ricaricate sulle merci nei supermercati . Ecco che quindi, chi accende il televisore fa aumentare il prezzo della vita.

Se arrivasse qualcuno che non abita su questo pianeta e dovesse definire chi è il vero abitante di questo pianeta non direbbe l’elefante ,l ‘uomo e la donna ,ma dovrebbe dire che il vero abitante  della terra è la cellula.
Probabilmente le cellule se ne fregano della questione dell’ identità di un organismo che  è complessivamente costruito da  un insieme di cellule organizzate,tuttavia da quello dipende la loro esistenza .

Allora bisogna chiedersi se questo ordine apparente è in realtà il risultato economicamente più accettabile.
A cominciare dalla simmetria bilaterale ,per esempio come se avessimo i pezzi di ricambio.
Se questa certezza dell’identità  non dipenda da un sistema che è economicamente meno dispendioso per conservare tutto il bagaglio cellulare in un equilibrio tale che la vita possa svolgersi nel migliore dei modi .

Non esiste un evoluzione che giorno per giorno ha un armonia rispetto al passato .

Per esempio nell’ occhio esistono dei gruppi di cellule a partire dalla retina,quindi dai fotorecettori che hanno delle connessione crociate .
Cioè esiste già una memoria a livello retina, senza che questa debba essere trasmessa nelle aree di proiezione visiva,per essere ragionate ,riordinate eccetera.
Per cui tu hai dei gruppi di cellule deputate al riconoscimento del movimento , e dei gruppi di cellule deputate al riconoscimento della forma , ma se il movimento  e la forma raggiungono un livello di crisi rispetto a questo sistema si verifica per esempio se tu guardi le ruote di un carro ,quelle girano al contrario.

Le lenti ,i prismi aggiunti alla camera erano intesi come dei sensi di percezione nuovi , quasi che  l’operatore diventasse egli stesso ,pesce ,insetto ecc. per ripercorrere la storia dell’occhio. La storia dell’occhio primordiale è affascinante, pare che la retina ,cioè quella parte dell’ occhio che è sensibile alla luce ,sia l’estroflessione della corteccia cerebrale , ma questo organo sensibile alla luce doveva essere pulito ripetutamente ,allora si formò prima una secrezione, poi una vera e propria membrana di protezione che è una archetipo della lacrima.
Sembrerebbe che all’origine dell’ occhio c’è una lacrima.

C’era Adorno che scriveva “Ogni volta che un tentacolo comincia ad esplorare verso l’esterno e viene duramente respinto, quel tentacolo alle lunghe non prova più ad uscire” Lì comincia la stupidità , l’anestesia, la miopia, che sostituiscono il piacere di crescere, di  espandersi di camminare e così via.

Ho la sensazione ,che ci sia un vero e proprio trofismo nella vita degli individui che più sono altamente  organizzati, più tendono all’omeostasi,e quindi si isolano dall’ambiente, tendono a rimanere in una sfera privata (l’artista nella torre d’avorio)
Probabilmente credo che ci sia una continua fuga dal dolore.
Mentre c’è un'altra parte di noi stessi che pensa che la vita sia possibile solo se la metti continuamente a rischio, guardando la morte in faccia continuamente. Ma forse questo rientra nel panorama della guerra, ma queste sono cose che non abbiamo mai messo a posto .
C’era Braibanti che raccontava questa storia delle formiche ,e cioè che le formiche sono in grado di fare cose che gli individui pluricellulari non sono in grado di fare.
Si organizzano in un corpo collettivo più grande . E certe volte, in un certo momento della vita del formicaio anche venti milioni di individui si dispongono ed assumono forme simili a quelle delle circonvoluzioni cerebrali.
Lui sosteneva che questa fosse la produzione di un pensiero collettivo .
Esattamente come tante cellule sono disposte e formano un organismo pluricellulare.
Però questa memoria oltre che elaborata, viene conservata in ognuno di quegli individui. Ognuno ricorda quello che  è stato pensato collettivamente.

La gente sorrideva con Virna Lisi …Lo star system è una roba che ha persuaso molta più gente di tutte le religioni messe insieme, e quindi ne vengono perpetuati gli effetti.

Il problema vero sai quale è ? Mancano le vere ,reali ,profonde esperienze. La gente non le fa più , non si cala  nella morte ,nei massacri. Quando mi sono trovato in mezzo alle prime lotte operaie ,non potevo non mettermi in quei panni .








martedì 28 maggio 2013

Time remebered by Claudio Bellato



Il Figlio dell'uomo e la sua vecchia madre stringono le mani sul mio petto malandato.
E così che me ne vado in un sonno senza sogni/vago per deserti piovosi,dove il giorno non arriva mai.
Poi scopro la baracca dei miei avi.
Non c'è più nessuno/ad uno ad uno se ne sono andati tutti.
Al centro dell'immenso luogo ,dorme la bomba che distruggerà il mondo.
Silenzio.
Riecco l'eco di antichi pomeriggi d'estate,
l'odore di uva e di caffè,le voci dei bimbi ed il canto del pavone...
Corro via sull'argine.
Qui il sole è alto,c'è vita e si respira.
I morti sono nell'aria
Sono diventati petalo di soffione,polvere,erba,perle di sole.
Da lontano si odono rumori.
Cadono le onde,piovono cartoline tra i raggi di antiche bici.
Eccole le distese di verde dove la nuova vita canta un nuovo canto a me
..Che sono ancora vivo
Claudio Bellato 28/6/2010