La seconda possibilità
(Una
premessa necessaria)
Testo e disegni di
Claudio Bellato
“Sogno una terra
spoglia,senza animali, senza tracce di vita .Gli stessi uragani non vi
troverebbero avversari,ma, senza contrasto vi passerebbero , come un tenue soffio
di vento.”Manlio Sgalambro
Gli domandavano che cosa lo
colpisse nell’arte, ma non sapeva rispondere.
Egli non cercava il
significato, ma la sola forza delle immagini gli bastava.
Angeli che scendevano nel
deserto per visitare uomini con teste di rana . Cattedrali nel deserto , lunghi
piani sequenza su paesaggi silenziosi .
Cose che
non accadono nel mondo reale.
Quel mondo che lo aveva
stancato , non tanto per l’impermanenza
,ma per la ripetitività delle situazioni.
Ecco allora che mondi
irreali parevano la promessa di un aldilà che lo avrebbe premiato dopo la noia
ed il dolore
Ma forse anche di «là »si
sarebbe stancato di rane blu cobalto che sotto ad un cielo scarlatto gli
offrivano sigarette indolore, perché era proprio l’idea di ripetizione che lo
aveva consumato.
Progettare restava una
illusoria aspettativa di qualcosa che non esiste, qualcosa che veniva
fabbricato dalle illusioni del mondo reale e che prendeva forma mano a mano che
le sue illusioni crescevano.
A volte egli desiderava un
luogo come il deserto ,perché in quel luogo non c’erano gli oggetti comperati
dai suoi simili.
Oggetti che gli ricordavano
tutti i loro fallimenti, le loro speranze e le loro morti.
Soffriva evidentemente per la sofferenza dei
buoni.
Ma chi sono veramente i buoni?
Quelli che il bene lo fanno
a te?
E ancora…
Nel suo scarso prodotto da
tempo non più doloroso c’era un pioppo gigantesco ,che periodicamente veniva
tosato.
Numerosi uomini si
mettevano intorno all'albero, uno saliva
e tagliava passando i rami più piccoli agli altri.
Montagne di libri, vecchi
pupazzi di fidanzamento, lampade polverose e fotografie.
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