lunedì 13 luglio 2015

Un piccolo omaggio a Giordano Falzoni


Un piccolo omaggio
a Giordano Falzoni

(Testo ed illustrazioni di Claudio Bellato)




Ritratto di Giordano Falzoni (china su carta) Claudio Bellato


“Tutto quello che passa passa infatti per le scale. Tutto quello che arriva,arriva dalle scale
Le lettere, le partecipazioni, i mobili che gli uomini dei traslochi, portano ,o portano via.
Il dottore chiamato d’urgenza ,il viaggiatore che torna da un lungo viaggio.
E per questo che le scale restano un luogo anonimo, freddo, quasi ostile. Si inizierà qui dunque . In Rue Simon Crubellier n.11”
La vita, istruzioni per l’uso - George Perec.
                          

Qualche tempo fa ,ho visto il film di Alice Guareschi: Autobiografia di una casa.

Nel film che è fatto di bellissimi silenzi ,la regista racconta attraverso sottotitoli e inquadrature su silenziose scale e ringhiere sbreccate (appunto)di un vecchio condominio milanese ,di aver vissuto nello stesso palazzo dell’artista Giordano Falzoni ,ma di averlo appreso solo dopo la morte.
Di aver intravisto quel portone con una luce fioca e tanta penombra, e un piccolo infermiere indiano che scivolava all'interno della casa per assistere l’artista malato da molti anni.

Viene fuori un riflessione sui silenzi delle nostre vite ,sulla nostra incapacità di comunicare, sulla conoscenza delle vite degli altri appresa solo al momento dei fiocchi appesi al portone, o delle ambulanze che corrono a prendere qualcuno .Viene fuori l’incontro con il regista Alberto Grifi che racconterà Giordano…

Chi era Giordano Falzoni?


Giordano Falzoni (1925-1998) nasce a Zagabria, durante una tournèe dei suoi genitori, entrambi musicisti. Studia a Firenze e Parigi, dove frequenta Breton e il gruppo surrealista. Si trasferisce a Roma negli anni Cinquanta per poi unirsi al Gruppo 63. Pittore, ceramista, drammaturgo, è una delle figure più eclettiche ma al contempo meno conosciute della neoavanguardia italiana. Falzoni è anche traduttore: sua è la prima versione italiana di Nadja di Breton, pubblicata da Einaudi nel 1972.
Zavattini scrisse di Giordano: “ Ogni tanto lascia nell’aria di una piazza,qualche parola nuova,senza mai votarsi indietro,le farfalle gli devono molto…Da un quarto di secolo, lo conosco, lo stimo… Lo dimentico…
Nessuno in Italia e forse neppure all’estero possiede l’arte preziosa di farsi dimenticare.”




E un venerdì nuvoloso di ottobre ,ed io mi trovo a Milano per una visita.

Decido di allungare la strada del ritorno per visitare la casa di Giordano Falzoni..

Arrivo, ma sul citofono della casa di corso Genova  non c’è nessun Falzoni.
Allora entro nel bar  (Milanesissimo) dove ci sarebbero ancora i quadri del padre di Giordano pittore di zingarelle e paesaggi e chiedo all’anziano cameriere :“Mi scusi ,ma ci sono ancora in questo bar i quadri del padre di Giordano Falzoni?”
Il Barista mi guarda appena e indica delle foto coloratissime che circondano il bancone e raffigurano dei cocktails
“ No,non sono quelle..Sono dei quadri ”
“Chieda al padrone..Io non so niente…”
Mi risponde con un forte accento milanese ,senza Mai sollevare gli occhi dal bancone.
Esco dal bar ,e vado sul retro del palazzo.
È di un marrone scuro …vecchie persiane scrostate.
Tante foglie sul marciapiedi…e rumore di macchine .
Me ne vado  pensando che  un giorno dal quelle finestre usciranno tutte le farfalle colorate di Giordano.
Loro cancelleranno tutto il grigiore della città ,e i milanesi improvvisamente grideranno:” “ Giordano Falzoni!”
E impareranno a sorridere.


Fonti citate nel testo
per conoscere meglio Falzoni:

AUTOBIOGRAFIA DI UNA CASA (ALICE GUARESCHI)



LA SPIAGGIA-RITRATTO DI GIORDANO FALZONI(ALBERTO GRIFI)



IL GRANDE FREDDO(ALBERTO GRIFI)